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La vera storia di Pepy Rap

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Mastino1985
view post Posted on 17/5/2012, 21:17     +1   -1




Pepy, al secolo Giuseppe Silvestri, nasce a Roma il 12 aprile del 1977, in una famiglia numerosa con gravi disagi economici. Cresce nella strada: a casa il padre, l'unica persona che Pepy abbia mai amato, grande lavoratore e uomo severo cerca di mantenere un pò di normalità, ma la madre alcolizzata e continue situazioni di violenza domestica non gli lasciano spazio.


E' costretto ad affrontare sin dall'infanzia una vita travagliata segnata da drammatici avvenimenti: la madre quasi smpre esaurita tenta più volte il suicidio anche davanti ai suoi occhi. Capisce da bambino che l'unico modo per sopravvivere è allontanarsi dalla famiglia.

Vive fuori casa, a 14 anni il primo arresto per una rapina in un centro commerciale ma viene rilasciato subito per non aver commesso il reato.

A 18 anni durante un combattimento clandestino tra cani Pepy viene accusato da alcuni partecipanti di aver sparato da una macchina con l'intento di uccidere un uomo colpendo però un cane e uccidendolo per errore. Dopo la travagliata vicenda giudiziaria cade l'accusa di tentato omicidio per lui e i suioi tre amici e sconta 14 mesi per lesioni personali e concorso in tentato omicidio mentre solo uno dei sui amicoi , pluripregiudicato viene condannato a tre anni per il possesso di arma da fuoco.

A 19 anni conosce l'unica donna che si prende cura di lui e cerca di toglierlo dalla strada: va a vivere con la famiglia di lei e dopo un anno si sposano.

Nel 2000 firma un contratto da professionista con il Treviso ma a solo un mese dalla firma del contratto vola da un ponte di 8 metri con la macchina fratturandosi 13 vertebre e vedendo sfumare per sempre la carriera calcistica.

Rescisso il contratto con il Treviso torna a casa ma trascorre appena un mese che il padre muore in un incidente sul lavoro. Pepy è sconvolto, l'unico uomo importante per lui l'unico esempio di vita muore. Si separa dalla moglie e inizia ogni tipo di criminalità giornaliera.

Nel 2002 paga le conseguenze di questa vita e sconta 3 anni nel carcere di Pistoia.
Qualche mese dopo aver scontato la pena viena accusato di traffico di droga da un pentito di mafia. Subisce un arresto cinematografico surreale accerchiato e costretto ad inginocchiarsi al casello di fronte a 50 agenti della polizia di sei questure riunite. Dalla perquisizione non viene trovato nulla ma viene comunque accusato di associazione mafiosa e costretto al regime 41 bis.
Provocato dalle guardie carcerarie innesca una rivolta:8 agenti finiscono in infermeria.
Finisce in isolamento nel carcere di Paola in Calabria per ben 2 anni.
Restiste da solo in una cella liscia senza tv senza mai infamare gli amici, cosciente che un giorno avrebbe trovato il modo per raccontare a tutti le brutalità subite dagli agenti. Quegli stessi agenti che infatti sono stati arrestati per droga dalla Questura di Genova. Alla fine Pepy Rap viene scarcerato per mancanza di provee decorrenza dei termini.

Grazie al Rap che ascolta sin da bambino e di cui ha cominciato a scrivere testi in isolamento ha intrapreso un cambiamento si vita totale cercando di essere l'esempio da non seguire, il fratello da ascoltare per non commettere gli stessi errori.
Il suo Rap è un messaggio forte e chiaro al non utilizzo di droghe a condurre una vita orientata dai valori dell'amicizia e del rispetto per la famiglia.
Il Rap secondo Pepy deve veicolare un messaggio di unione di quella parte di popolo che soffre in silenzio e non ha la forza di reagire.
 
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